Relazione Novembre 2009

/Relazione Novembre 2009

Missione Elias novembre 2009

Si è conclusa anche quest’anno la 5^ missione  presso lo I.O.C.C.A. (International Operation Cardiac Center Asmara)/Orotta Hospital di Asmara  Eritrea del team cardiologico/cardiochirurgico patavino.
In questa missione, oltre alla Sig.ra Lucia Mussolin Merigliano, la Dott.ssa Raffaella Bortolot e il Sig. Alem Demoz, rappresentanti dell’Associazione “Un Cuore Un Mondo- Padova” Onlus, abbiamo avuto la fortuna di essere stati accompagnati dal Prof. Vincenzo Milanesi, Rettore uscente della nostra Università, e dalla Dott.ssa Maria Pia Morelli.
In particolare, il Prof. Milanesi,  molto si è adoperato per realizzare i progetti per l’insegnamento  post-lauream ai giovani medici in Eritrea, nei rapporti di collaborazione tra la nostra Università e l’Orotta Medical School.
Durante le precedenti missioni dello scorso maggio ed agosto, la Prof.ssa Milanesi ed i suoi collaboratori avevano selezionato per intervento alcuni pazienti precedentemente individuati dalla  Dr.ssa Tsegereda, cardiologa locale.
Complessivamente, sono stati sottoposti a correzione chirurgica 12 bambini di età compresa tra 6 mesi e 10 anni con patologie cardiache congenite diverse, alcune di queste molto complesse.
Tutto è proceduto alla perfezione grazie alla ormai consolidata collaborazione del nostro personale con quello eritreo che ormai, dopo 5 anni dall’inizio della nostra missione, opera in perfetta sintonia. E’ importante notare che, in questi ultimi anni, grazie all’entusiasmo e dedizione del personale locale ed al nostro continuo lavoro di insegnamento, che è avvenuto sia in Eritrea, durante le nostre missioni, che in Italia, abbiamo assistito ad una enorme crescita del personale che speriamo presto  possa operare  in modo autosufficiente.
Tutti i bimbi hanno superato felicemente l’intervento senza la minima complicanza ed ora, dopo un  periodo di convalescenza, potranno finalmente godere di una vita normale.
Al termine della nostra missione, che ha visto 5 dei nostri operatori prolungare la loro visita ad Asmara per poter trattare possibili complicanze chirurgiche, i bimbi operati continueranno ad essere sorvegliati  dal punto di vista pediatrico e cardiologico dalla instancabile  Dr.ssa Tseghereda, ed dal punto di vista chirurgico dal il Dr. Yoseph, entrambi operatori dell’ Ospedale  Orotta.
E’ opportuno ricordare che  il Dr. Yoseph ha eseguito quest’anno come primo operatore ben 4 dei dodici interventi senza complicanze, assistito inoltre in sala operatoria esclusivamente dal personale infermieristico locale. Questo ovviamente ci da molta soddisfazione perché e verosimile che presto, un team esclusivamente eritreo, sarà in grado  di trattare  le cardiopatie congenite in modo autonomo, almeno per le più semplici.
Ovvio che tutti gli anelli della catena per realizzare un team completo ed autonomo devono ancora essere completati. La bontà dei risultati chirurgici fin  ora ottenuti durante le nostre missioni (che è paragonabile ora a quella dei migliori Centri europei, sicuramente con molte più risorse a disposizione) non deve frenare la nostra determinazione nell’intento di raggiungere l’obiettivo prefissato. E’ importante che ancora il personale medico ed infermieristico possa continuare il proprio “training” con visite di aggiornamento a Padova,  per poter acquisire quelle preziose informazioni necessarie per un ulteriore passo in avanti verso l’autonomia;  inoltre, molto lavoro deve essere ancora eseguito per lo “screening” cardiologico dei bambini nelle area periferiche.
La sinergia con gli altri team europei partecipanti alle missione all’Ospedale  I.O.C.C.A. di Asmara,  in particolare con quello di Sankt Agustin, sostenuto dalla ONG tedesca Hammer Forum, continuerà nei prossimi anni non solo per migliorare la cura dei bambini  cardiopatici, ma soprattutto per allargare l’area di censimento nelle zone periferiche alla capitale, dove ancora la maggior parte dei bimbi che nascono con malformazioni cardiache congenite muoiono ogni anno senza alcuna cura. E’ nostro proposito continuare ad investire in Eritrea, in particolar modo nelle risorse umane del personale locale, per continuare ad  aiutare questa meravigliosa popolazione piena di entusiasmo e di orgoglio, che ha avuto la sfortuna di dover combattere per oltre 30 anni per l’ indipendenza, e che ancora combatte con tutte le sue forze  per migliorare la salute dei propri cittadini.
Per quanto riguarda la seconda missione emodinamica, invece, purtroppo non è stata soddisfacente come la prima.
È stata comunque utile per metter in luce alcuni problemi, la cui soluzione costituirà l’oggetto dei nostri sforzi nel prossimo futuro.
Giunti ad Asmara Mercoledì 4 Novembre, per un problema organizzativo e di sovrapposizione con il team tedesco, che non avevo tenuto nella necessaria considerazione, non ci è stato concesso di utilizzare la sala di emodinamica fino a lunedì 9. Ovviamente durante quei giorni abbiamo cercato di sopperire alle infinite necessità che si presentavano, alcuni di noi si sono dedicati alla valutazione di nuovi pazienti o di pazienti in follow-up, una sessantina in tutto, altri alla preparazione di un data base di tutto il materiale (farmaci, dispositivi, cateteri) presenti allo I.O.C.C.A., nuovo o residuato alle precedenti missioni, così da avere un quadro preciso delle giacenze. Questo minuzioso lavoro sarà un utile presidio per ridurre le spese inutili in futuro.
Ci siamo inoltre dedicati attivamente all’insegnamento rivolto agli studenti del corso di Laurea in Medicina e della Scuola di Specialità in Pediatria.
Finalmente lunedì 9 abbiamo potuto iniziare a fare cateterismi cardiaci. Purtroppo però dopo il terzo esame l’apparecchiatura ha segnalato un guasto che non è risultato sanabile. Ironia del destino!!
Il Sig. Demoz aiutato da due validi elettricisti del team tedesco, si è messo in contatto con i nostri tecnici Philips in Italia e con tecnici Philips tedeschi ed insieme hanno concluso che era necessario un test computerizzato per  verificare a che punto del sistema si era creato l’errore e provvedere alla sua riparazione (probabilmente il cambio di una scheda elettronica). Il parere congiunto era comunque che la causa del tutto era molto probabilmente imputabile agli importanti sbalzi di tensione che presenta normalmente la corrente elettrica ad Asmara.
Questo sfortunato evento ci ha comunque fatto capire alcune importanti cose.
Da un punto di vista organizzativo, prima di tutto, è importante che non vi sia sovrapposizione fra la missione di emodinamica e quella chirurgica pediatrica. Una soluzione potrebbe essere che le nostre missioni emodinamiche si affiancassero a quelle che il Prof. Livi, cardiochirurgo degli adulti, inizierà ad organizzare nel 2010, utilizzando ambienti diversi da quelli dello I.O.C.C.A., dove è situata la sala di emodinamica e la sala operatoria pediatrica con terapia intensiva e semintensiva. La sala di emodinamica verrà utilizzata anche per gli adulti, quindi questo tipo di soluzione potrebbe concedere la compresenza di emodinamisti pediatri ed adulti, e l’insegnamento a personale eritreo in grado di poter lavorare sia sul bambino che sull’adulto, senza la condivisione ed il sovraffollamento delle sale di terapia intensiva e semintensiva pediatriche.
Molto più importante è comunque l’insegnamento che abbiamo appreso relativo alla manutenzione dell’apparecchiatura. È essenziale fornire la sala di uno stabilizzatore. Nei prossimi giorni ci metteremo in contatto con i tecnici della Philips che hanno istallato l’impianto per avere informazioni sul tipo di stabilizzatore necessario e sul suo costo.
Sarà poi necessario reperire i fondi per l’acquisto. Il secondo importante problema emerso è che comunque è necessario prevedere una regolare assistenza dell’apparecchiatura, effettuata a mio avviso anche al di fuori delle nostre missioni. Anche in questo caso saranno i tecnici della Philips a suggerirci quale sia la migliore soluzione.
Quindi ancora tanto da fare, ma la voglia e l’entusiasmo non mancano!
Ringraziamo tutti quelli che hanno collaborato con noi e che continuano a darci il loro sostegno, cogliamo l’occasione per porgere i migliori Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
Cordiali Saluti

Prof.ssa Ornella Milanesi
Prof. Giovanni Stellin

2013-12-02T17:15:32+00:00